• Mer. Apr 9th, 2025

Recent Regulations on #Greenwashing” per Regno Unito, #UE e #Francia

🧿Un post recente dal sito sustainability101.in mi ha veramente incuriosito. Ha costruito una tabella di confronto, realtiva a “Recent Regulations on #Greenwashing” per Regno Unito, #UE e #Francia”

🧿Ho riflettuto se esiste una normativa Italiana.

🧿La tutela dei consumatori italiani contro il greenwashing è garantita da diverse normative.
In una estrema sintesi:

🧿Il Codice del Consumo (Decreto Legislativo n. 206/2005).
In particolare, gli articoli dal 18 al 27 quater disciplinano i diritti dei consumatori e vietano le pratiche commerciali ingannevoli.
Gli articoli 21, 22 e 23 si concentrano specificamente sulle pratiche ingannevoli e aggressive.

🧿Oltre al Codice del Consumo, esiste anche il Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale (hashtag#IAP), che fornisce linee guida etiche per la pubblicità, compresa quella ambientale.
L’articolo 12 del codice IAP stabilisce che qualsiasi comunicazione commerciale che dichiari o evochi benefici ambientali o ecologici deve basarsi su dati veritieri, pertinenti e scientificamente verificabili. Inoltre, tale comunicazione deve consentire di comprendere chiaramente a quale aspetto del prodotto o dell’attività pubblicizzata si riferiscono i benefici vantati.

🧿Altro aspetto è il “mendacio concorrenziale”, previsto dall’articolo 2598 del Codice Civile. Questo si verifica quando un imprenditore attribuisce alla propria impresa o ai propri prodotti pregi inesistenti, come stabilito dal comma 3 dell’articolo.

▶️In Europa

◼️La Direttiva UE sul Greenwashing, entrata in vigore nel 2024, proibisce pratiche commerciali scorrette e dichiarazioni ambientali fuorvianti per tutti i prodotti e servizi commercializzati nell’UE, indipendentemente dall’origine dell’azienda. Le affermazioni ecologiche devono essere supportate da verifiche indipendenti e prove scientifiche. Le sanzioni per infrazioni gravi possono arrivare fino al 4% del fatturato annuo.

◼️Nel Regno Unito, le normative sulla protezione dei consumatori da pratiche commerciali sleali del 2008 vietano dichiarazioni ambientali ingannevoli o fuorvianti. Si incoraggia l’autovalutazione, mentre l’hashtag#ASA (Advertising Standards Authority) monitora e applica le regole. Le penalità possono includere multe o reclusione fino a due anni, o entrambe.

◼️In Francia, la Legge sul Clima e la Resilienza del 2021 rende obbligatoria l’etichettatura ambientale per diverse categorie di prodotti. Attualmente, abbigliamento e calzature sono tenuti a seguire la legge, ma questa fase è considerata di prova per estenderla a tutte le categorie. L’etichetta deve contenere informazioni sull’impatto ambientale del prodotto e la conformità a criteri sociali lungo l’intero ciclo di vita. Si raccomanda alle aziende di progettare e implementare un sistema efficace in anticipo per comprendere l’impatto ambientale dei propri prodotti. Le violazioni sono punibili con la reclusione fino a due anni e una multa di 300.000 euro.

Di Giacomo Dalseno

Revisore Legale