🧿Non si può riassumere, ma distribuirlo in italiano, un italiano accettabile era mio intendimento, con l’originale accluso, per riferimento.
🧿Questa che vedete è l’ultima fatica di EFRAG.🧿 tutte le domande e le risposte.
🧿Una riguarda le microplastiche. Vi propongo il problema come EFRAG lo vede.
Molto ma molto interessante. Alcuni miei amici si interessano di questo tema come Giovanni Gulli
🧿Nei prossimi interventi tratterò di diverse questioni che qui sono sollevate.
🧿🧿L’EFRAG ha avviato la raccolta di domande relative all’ESRS tramite la Piattaforma di domande e risposte ESRS il 24 ottobre 2023. Da allora, ha pubblicato nel febbraio e marzo 2024 due serie di risposte (Lotto 1/2024 e Lotto 2/2024), con 12 risposte ciascuna, classificate dal Sustainability Reporting Board come Spiegazioni.
Da marzo 2024, il Sustainability Reporting Board ha approvato ulteriori 44 spiegazioni. Il documento ora include i primi due lotti di febbraio e marzo, oltre alle nuove spiegazioni approvate fino a maggio 2024, in modo consolidato.
🔵Le microplastiche 🔵
possono essere generate sia involontariamente, attraverso l’usura e lo strappo di materiali plastici più grandi come i pneumatici delle auto o i tessuti sintetici, sia prodotte intenzionalmente e aggiunte a prodotti per scopi specifici (ad esempio, le perle esfolianti nei prodotti per la pulizia del viso o del corpo). Se rilevanti, le imprese devono fornire informazioni minime sulla quantità di microplastiche che generano o utilizzano, riportando sia la generazione che l’utilizzo intenzionale e non intenzionale, attraverso i processi produttivi e l’approvvigionamento.
🔵Per quanto riguarda la rendicontazione, devono essere considerate le microplastiche che lasciano le strutture dell’impresa sotto forma di prodotti, parti di prodotti o servizi, o come emissioni. Non è necessario riportare le microplastiche che rimangono all’interno delle strutture, utilizzate nei processi produttivi e che rappresentano inventario per i processi aziendali, poiché non lasciano le strutture stesse.
🔵La normativa in materia di microplastiche è attualmente in evoluzione e ci si possono aspettare requisiti più definiti in futuro.
🔵Inoltre, è importante notare che c’è stata una questione sollevata (ID 226 e 301) che riguarda la differenza tra le sostanze di preoccupazione (SoC) e le sostanze estremamente preoccupanti (SVHC). Questi termini sono usati in modo intercambiabile per quanto riguarda i requisiti di divulgazione, e le principali classi di pericolo di queste sostanze sono specificate nell’Allegato II del regolamento pertinente.
🔵In sintesi, le imprese sono tenute a fornire informazioni dettagliate sulle microplastiche generate o utilizzate, inclusa la quantità di microplastiche lasciate uscire dalle loro strutture. Le informazioni devono essere aggiornate secondo la normativa attuale e futura per garantire un reporting accurato e conforme.
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INTEGRAZIONE al DOCUMENTO ORIGINALE
Le microplastiche sono una preoccupazione crescente a livello ambientale, soprattutto perché possono entrare negli ecosistemi e avere effetti negativi sulla fauna, sulla flora e sulla salute umana. L’obbligo di rendicontazione delle microplastiche che un’azienda genera o utilizza rientra quindi nei requisiti di divulgazione di ESRS E2.
Sostanze di Preoccupazione (SoC) vs. Sostanze Estremamente Preoccupanti (SVHC)
La normativa ESRS richiede la rendicontazione delle Sostanze di Preoccupazione (SoC) e delle Sostanze Estremamente Preoccupanti (SVHC), che includono categorie specifiche di pericolo:
- Sostanze di Preoccupazione (SoC):
- Comprende un gruppo più ampio di sostanze rispetto alle SVHC.
- Include:
- Le sostanze estremamente preoccupanti ai sensi degli articoli 57 e 59 del regolamento REACH.
- Sostanze classificate in una delle classi di pericolo o categorie di pericolo elencate nella Parte 3 (Tabella 3.1) dell’Allegato VI del regolamento CLP.
- Sostanze che influenzano negativamente il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali nei prodotti in cui sono presenti, come definiti nei requisiti ecodesign specifici dell’UE (in sviluppo).
- Sostanze Estremamente Preoccupanti (SVHC):
- Un sottoinsieme delle SoC.
- Corrisponde ai criteri stabiliti negli articoli 57 e 59 del regolamento REACH.
- Includono sostanze cancerogene, mutagene, tossiche per la riproduzione, persistenti, bioaccumulative e tossiche (PBT), molto persistenti e molto bioaccumulative (vPvB), e altre sostanze che destano preoccupazione equivalente.
Classi di Pericolo Principali
Le principali classi di pericolo, come da regolamento CLP, per le SoC e le SVHC includono:
- Cancerogenicità
- Mutagenicità
- Tossicità riproduttiva
- Tossicità specifica per organi bersaglio
- Pericolo per l’ambiente acquatico
Regolamenti di Riferimento
- Regolamento REACH: Fornisce i criteri per identificare le SVHC e include l’elenco delle sostanze candidate all’autorizzazione (Annex XIV).
- Regolamento CLP: Classifica e etichetta le sostanze chimiche per evidenziarne i pericoli.
- Allegato II del regolamento ESRS: Glossario e acronimi che spiegano ulteriormente i termini e le definizioni.
Rendicontazione
Le imprese devono rendere pubbliche informazioni riguardanti le microplastiche e le sostanze preoccupanti:
- La quantità di microplastiche generate o usate.
- L’elenco e le classi di pericolo delle sostanze preoccupanti e estremamente preoccupanti utilizzate.
Questo rigore nella rendicontazione assicura che le aziende siano trasparenti riguardo alle loro pratiche e all’impatto ambientale, promuovendo la sostenibilità e il rispetto delle normative vigenti.
Le microplastiche possono avere vari effetti negativi sull’ambiente e sulla salute umana. Tra gli effetti principali troviamo:
- Impatto Ambientale:
- Inquinamento degli Ecosistemi: Le microplastiche possono accumularsi negli ecosistemi acquatici e terrestri, influenzando negativamente la flora e la fauna. Gli organismi marini, in particolare, possono ingerire microplastiche, causando soffocamento o danni interni.
- Bioaccumulo: Le microplastiche possono accumularsi lungo la catena alimentare, portando a concentrazioni più elevate nei predatori di alto livello, inclusi gli esseri umani che consumano pesce e altri frutti di mare.
- Impatto sulla Salute Umana:
- Ingestione: Gli esseri umani possono ingerire microplastiche attraverso cibo e acqua contaminati, il che potrebbe avere effetti avversi sulla salute a lungo termine, inclusi potenziali effetti tossici dovuti a sostanze chimiche aderenti o additivi presenti nelle microplastiche.
- Tossicità Chimica: Alcune microplastiche contengono additivi chimici o possono adsorbire inquinanti dall’ambiente. Questi possono rilasciare sostanze nocive nel corpo umano, contribuendo a disturbi endocrini, infiammazione e altri problemi di salute.
Requisiti di divulgazione di ESRS E2
I requisiti di divulgazione di ESRS E2 riguardano le informazioni che le imprese devono fornire su vari inquinanti, compresi le microplastiche. Secondo ESRS E2 paragrafo 28(b) e AR 20, le imprese devono divulgare:
- Quantità di Microplastiche: Le imprese devono riferire sulle quantità di microplastiche che generano o utilizzano. Questo include sia quelle prodotte intenzionalmente che quelle formatesi involontariamente attraverso processi di produzione.
- Emissioni e Utilizzo: Le microplastiche che lasciano le strutture dell’impresa sotto forma di emissioni, prodotti o parti di prodotti devono essere riportate. Non è necessario riferire sulle microplastiche che rimangono all’interno delle strutture.
- Origine e Scopo: Devono essere inclusi dettagli sulle microplastiche utilizzate nei processi produttivi o acquistate, e il loro utilizzo intenzionale (ad esempio, come perle esfolianti nei prodotti cosmetici) o la loro generazione accidentale (attraverso l’usura di materiali plastici più grandi).
Classi di Pericolo delle Sostanze Estremamente Preoccupanti
Le principali classi di pericolo delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) sono specificate nell’Allegato II del Regolamento concernente l’istituzione di un registro europeo delle emissioni e dei trasferimenti di sostanze inquinanti (E PRTR) e nei regolamenti correlati. Questi standard includono criteri per identificare le sostanze che rappresentano un rischio significativo per la salute umana o per l’ambiente, basati su caratteristiche come cancerogenicità, mutagenicità, tossicità riproduttiva e altre classi di pericolo.